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TRAFFICO INTERNAZIONALE DI MIGRANTI: 19 FERMI, INCHIESTA DELLA PROCURA DI CATANIA

Sono stati in tutto 19 i fermi eseguiti dalla polizia nell’ambito di un’operazione (denominata “Mondi Connessi”), che ha permesso di smantellare un cartello di ‘facilitatori’ del traffico internazionale di migranti collegato con gruppi criminali in Turchia e Grecia.

Il provvedimento (emesso dalla Procura distrettuale di Catania) ipotizza il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed è stato eseguito a Bari, Milano, Torino e Ventimiglia (Imperia) dalla squadre mobili di Siracusa e degli altri capoluoghi interessati e dal Servizio centrale operativo.

La complessa indagine ha fatto luce su quello che è indicato come “un necessario anello di congiunzione” in Italia con “gruppi criminali attivi in Grecia e Turchia, che agevolavano i migranti nel percorso verso la meta privilegiata, Francia e Nord Europa, attraverso la ‘rotta orientale’ che passa per Afghanistan, Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e Italia”.

L’organizzazione criminale, strutturata come vero e proprio network di gruppi indipendenti tra di loro ma tutti collegati alla centrale all’estero, operava attraverso ramificazioni attive a Bari, Torino, Milano e Ventimiglia (Imperia). In particolare il gruppo operante in Puglia si occupava di fornire accoglienza ai migranti a casa di complici o in abitazioni messe a disposizione da titolari di agenzie immobiliari. A Bari, inoltre, venivano forniti documenti giustificativi per il rilascio dei permessi di soggiorno e per il rinnovo di quello già in possesso di altri stranieri già presenti in Paesi Europei.

Dalla città pugliese, i migranti venivano poi mandati a Torino e Milano per essere successivamente diretti a Ventimiglia (Imperia), dove operava il gruppo più nutrito. In Liguria, il gruppo criminale, composto totalmente da pakistani e afghani, si occupava di raccogliere e trasportare di notte i migranti in Francia usando autoveicoli e, una volta raggiunta la destinazione finale, segnalavano il loro arrivo alla famiglia del migrante per ottenere il pagamento pattuito. Durante l’operazione della polizia e dello Sco, un indagato, ritenuto “strettamente connesso al sodalizio criminale e a carico del quale sono emersi gravi indizi di colpevolezza”, è stato sottoposto a misura restrittiva mentre era in procinto di effettuare un trasporto di migranti dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia verso la Francia.

A seguito dell’istanza proposta dal difensore di fiducia, avv. Gianfranco Rotondo del foro di Bari, la Corte di Assise di Catania, ritenendo attenuate le esigenze cautelari (considerato che l’imputato non ha congiunti sul territorio italiano presso cui scontare gli arresti domiciliari ed affinché tale status non si trasformi in una discriminazione per l’imputato in solitudine sul territorio dello Stato), disponeva, dal settembre 2022, in favore del sig. A.Z., ritenuto tra i capi e promotori dell’associazione a delinquere transnazionale, la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari da scontarsi presso un’associazione individuata in Roma (in luogo distante dal circuito criminoso); nel giro poi di qualche giorno, atteso che la ridetta associazione veniva sottoposta a sfratto per morosità, veniva disposta la definitiva liberazione dell’imputato con il solo obbligo di presentazione alla P.G.

A seguito delle perquisizioni delegate dalla Procura distrettuale di Catania a squadre mobili e Sco sono strati sequestrati, tra l’altro, 17 telefoni cellulari, principale strumento utilizzato dagli indagati per l’espletamento delle attività illecite, 4 computer portatili, documenti vari e circa 25.000 euro in contanti. I provvedimenti di fermo sono stati già convalidati dai Gip di Imperia e Bari.

Fonte: sicilia.opinione.it

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