Nel corso degli anni ci sono molti casi di frode alimentare, a discapito dei consumatori, che si sono trovati, o hanno rischiato di trovarsi, a rischio sanitario per colpa di alimenti di scarsa qualità, il più delle volte spacciati per genuini, o hanno acquistato prodotti alimentari di uno specifico marchio, ma che in realtà non lo ha mai prodotto.
Ciò avviene in diversi modi: un esempio è la contraffazione, ossia formare ex novo un alimento con l’apparenza della genuinità in quanto prodotto con sostanze diverse, per qualità o quantità, da quelle che normalmente concorrono a formarlo. Si tratta di una vera e propria falsificazione in quanto consiste nel dare fraudolentemente l’apparenza di genuinità ad una sostanza che si distingue da quella imitata per caratteristiche qualitative e quantitative (cfr. artt.440, 441, 442 e 444 c.p.).
Vi è il caso, accaduto negli ultimi tempi a Milano, che ha riguardato un caseificio, con vari punti vendita dislocati in Lombardia e Campania, che vendeva mozzarelle preparate con miscela di latte vaccino e bufalino, spacciandole invece per mozzarelle di Bufala DOP, utilizzando anche un falso logo del noto marchio. Ne sono stati sequestrati oltre 50 chilogrammi, insieme ad altri diversi prodotti alimentari con scadenza superata. Il produttore ha ricevuto una sanzione da 20.000 euro, ma le ultime notizie riportate spiegano che le indagini sono ancora in corso. (“caso di scuola”)
Questo esempio riporta all’art. 515 c.p. – Frode nell’esercizio del commercio: “Chiunque, nell’esercizio di un’attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 euro. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a 103 euro”.
Come detto sopra, purtroppo ci sono sempre tanti casi riguardanti frodi commerciali inerenti i prodotti alimentari, che possono arrivare anche ad attaccare la salute pubblica, specialmente in casi di prodotti nocivi spacciati per prodotti di qualità, perciò si può soltanto puntare sul senso civico e morale dei produttori nonché sulla funzione generale preventiva della sanzione penale affinché si possano evitare queste situazioni.