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LA SITUAZIONE PNRR: DI CHE SI TRATTA E COSA ACCADRA’ NEL PROSSIMO FUTURO?

Ormai tutti conoscono il PNRR, o almeno ne hanno sentito parlare. E’ niente meno che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (in inglese National Recovery and Resilience Plan, abbreviato in Recovery Plan o NRRP), applicato e approvato nel 2021 dal governo per aiutare l’economia a risollevarsi dopo la pandemia del Covid19, puntando allo sviluppo ecologico e digitale.

Questo prevede un insieme di investimenti e riforme divise in sei missioni, ovvero: la digitalizzazione, competitività, cultura e innovazione, che punta all’innovazione digitale per aiutare le imprese; rivoluzione verde e transizione ecologica, per sostenere l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili; infrastrutture per la mobilità sostenibile, derivante dalla precedente; istruzione e ricerca, al fine di migliorare le competenze per affrontare le problematiche ambientali e digitali e per rafforzare gli investimenti della ricerca e dello sviluppo, per permettere l’innovazione delle aziende; inclusione e coesione, per dare una maggiore spinta all’imprenditorialità femminili, grazie anche al “Fondo Impresa Donna, applicato dal ministro Giorgetti e inserito nella Legge di Bilancio 2021 ; salute, per rinforzare il sistema sanitario.

In questi giorni si sta discutendo di quello che potrebbe accadere al PNRR, con la caduta di Draghi, con il timore che se i governi rispettano le parti del Piano c’è una speranza, ma in caso contrario, ovvero se il suo successore non sarà in grado o cambierà strategia, e quindi non verranno raggiunti gli obiettivi, si rischierebbe il crollo.

Fino alle elezioni del 25 settembre si può solo ipotizzare ciò che accadrà, per esempio che non verranno raggiunti gli obiettivi del Piano entro dicembre 2022, sia per la possibile difficoltà nel promulgare nuovi decreti che per quella del nuovo futuro governo di riuscire entro il nuovo anno, quindi in poco tempo, di gestire la situazione attuale.

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