Rimesso in libertà con il solo obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria uno degli stranieri coinvolto nella maxi-inchiesta del 2020 su un presunto traffico di esseri umani. Un caso internazionale, che toccò anche Siracusa oltre a Bari, Imperia, Torino, Milano e Ventimiglia. La Polizia, su delega della Procura Distrettuale antimafia di Catania, eseguì un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 19 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Uno degli indagati (A.Z.), ritenuto tra i capi e promotori dell’associazione a delinquere transnazionale, dal settembre del 2022 è stato posto ai domiciliari dalla Corte di Assise di Catania, presso un’associazione individuata a Roma. Come spiega il suo difensore, l’avvocato Gianfranco Rotondo del foro di Bari, “la Corte ha ritenuto attenuate le esigenze cautelari, considerato che l’imputato non ha congiunti sul territorio italiano presso cui scontare gli arresti domiciliari e per evitare che tale status non si trasformi in una discriminazione per l’imputato in solitudine sul territorio dello Stato”. Poco tempo dopo, però, l’associazione romana è stata sfrattata per morosità ed è stata quindi disposta la definitiva liberazione dell’imputato, con il solo obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
L’inchiesta si era concentrata su quello che veniva definito un “pericoloso” cartello di facilitatori. Esaminati 10 sbarchi di migranti avvenuti nel 2018 nel siracusano. La Mobile aretusea riuscì ad identificare 580 migranti, arrestando 19 scafisti. Quegli sbarchi avevano in comune la rotta del Mediterraneo orientale, con partenza da porti della Turchia o della Grecia. Secondo l’accusa, a comporre le varie cellule dell’organizzazione – attive in diverse città italiane – erano degli stranieri titolari di permesso di soggiorno per protezione internazionale.
Source: siracusaoggi.it