{"id":1962,"date":"2023-04-28T08:45:30","date_gmt":"2023-04-28T06:45:30","guid":{"rendered":"https:\/\/labfirm.it\/?p=1962"},"modified":"2023-04-28T08:45:35","modified_gmt":"2023-04-28T06:45:35","slug":"blitz-mondi-connessi-smantellata-organizzazione-criminale-bari-hub-dellimmigrazione-illegale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/labfirm.it\/zh\/blitz-mondi-connessi-smantellata-organizzazione-criminale-bari-hub-dellimmigrazione-illegale\/","title":{"rendered":"Blitz ‘Mondi connessi’, smantellata organizzazione criminale: Bari hub dell’immigrazione illegale"},"content":{"rendered":"
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L\u2019indagine ha consentito di accertare che i migranti provenivano dalla rotta del Mediterraneo Orientale (Turchia o Grecia) e ha permesso di raccogliere “gravi elementi indiziari”, spiega la Polizia,  nei confronti di un sodalizio criminale che avrebbe favorito l\u2019ingresso illegale di migranti in Italia<\/p>\n\n\n\n

Diciannove persone sono state fermate dalla Polizia nel corso del blitz ‘Mondi Connessi’<\/a>, coordinato dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, che ha sgominato una presunta associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell\u2019immigrazione clandestina. L’operazione ha visto anche provvedimenti eseguiti a Bari, Milano, Torino e Ventimiglia.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019attivit\u00e0 \u00e8 stata portata a termine dai poliziotti delle Squadre Mobili di Siracusa, Bari, Imperia, Torino e Milano e del Servizio Centrale Operativo Le indagini sono state avviate nel 2018 dall\u2019analisi di 10 sbarchi di migranti nella Provincia di Siracusa, avvenuti tra il 15 aprile ed il 27 agosto 2018, nell\u2019ambito dei quali sono stati identificati complessivamente 580 migranti e arrestati 19 scafisti.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019indagine  ha consentito di accertare che i migranti provenivano dalla rotta del Mediterraneo Orientale (Turchia o Grecia) e ha permesso di raccogliere “gravi elementi indiziari”, spiega la Polizia,  nei confronti di un sodalizio criminale, composto da curdo-iracheni, afgani ed italiani che, previo compenso in denaro, avrebbe favorito l\u2019ingresso illegale di migranti in Italia e, successivamente, in altri Paesi Europei; in alcuni casi sarebbe stata regolarizzata la posizione sul territorio nazionale di numerosi cittadini stranieri privi dei requisiti di legge, falsificando contratti di lavoro ed altra documentazione necessaria ad ottenere il permesso di soggiorno.<\/p>\n\n\n\n

Le risultanze investigative, infatti, hanno consentito di accertare l\u2019operativit\u00e0 di una fitta rete di persone italiane e straniere (quest\u2019ultime per la maggior parte titolari di permesso di soggiorno per protezione internazionale) dedite a favorire l\u2019ingresso, la permanenza e il transito verso il nord Europa di migranti provenienti da Iran, Iraq, Afghanistan e Pakistan.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019inchiesta ha consentito, inoltre, di disvelare come l\u2019organizzazione criminale, strutturata come vero e proprio network di gruppi indipendenti tra di loro – collegati alla centrale sita in territorio estero – operasse attraverso ramificazioni attive nelle citt\u00e0 di Bari, Torino, Milano e Ventimiglia.<\/p>\n\n\n\n

In particolare il gruppo attivo a Bari si sarebbe occupato di fornire accoglienza ai migranti presso il domicilio di sodali al gruppo in abitazioni messe a disposizione da titolari di agenzie immobiliari, nonch\u00e9 di fornire ai migranti giunti in Italia documenti giustificativi per il rilascio dei permessi di soggiorno e documenti per il rinnovo di permessi di soggiorno gi\u00e0 in possesso di altri stranieri, gi\u00e0 presenti sul territorio europeo. Da Bari i migranti venivano indirizzati verso le citt\u00e0 di Torino e Milano per essere successivamente inviati a Ventimiglia, dove operava un gruppo pi\u00f9 nutrito<\/p>\n\n\n\n

Nel corso dell\u2019operazione un\u2019altra persona, strettamente connessa al sodalizio criminale, a carico della quale sono emersi gravi indizi di colpevolezza, \u00e8 stata sottoposta a misura restrittiva mentre era in procinto di effettuare un trasporto di migranti, in partenza dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia verso la Francia. A seguito delle perquisizioni delegate \u00e8 stato sequestrato un quantitativo ingente di materiale, tra cui 17 telefoni cellulari, principale strumento utilizzato dagli indagati per le attivit\u00e0 illecite, 4 computer portatili, documenti vari e circa 25.000 euro in contanti.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019inchiesta ha smantellato un pericoloso \u201ccartello di facilitatori\u201d considerato un necessario anello di congiunzione con gruppi criminali attivi in Turchia e Grecia che, a loro volta, agevolavano i migranti nel percorso verso le mete privilegiate, Francia e nord Europa, a fronte del pagamento di ingenti somme di denaro (circa 6 mila euro a migrante per l\u2019intero viaggio attraverso l\u2019Afghanistan, il Pakistan, l\u2019Iran, la Turchia, la Grecia e l\u2019Italia).<\/p>\n\n\n\n

Il denaro corrisposto dalle famiglie dei migranti veniva accantonato in punti di raccolta in Turchia e poi versato al momento dell\u2019arrivo del migrante nel Paese previsto, attraverso sistemi di money transfer oppure con un meccanismo simile all\u2019hawala, come gi\u00e0 emerso nel contrasto alle organizzazioni criminali nigeriane di tipo cultista. L\u2019intero network criminale aveva ampia disponibilit\u00e0 di denaro utile ad acquistare imbarcazioni – generalmente a vela – rubate o noleggiate e a reclutare skipper in grado di pilotare le imbarcazioni verso la costa della provincia di Siracusa. Gli scafisti sarebbero stati remunerati con una somma pari a circa 1000 dollari per ogni traversata.<\/p>\n\n\n\n

Aggiornamento 24\/04\/2023<\/strong><\/p>\n\n\n\n

Riceviamo e pubblichiamo la nota pervenuta dall’avvocato Gianfranco Rotondo:\u00a0“A seguito dell’istanza proposta dal difensore di fiducia, Avv. Gianfranco Rotondo del foro di Bari, la Corte di Assise di Catania, ritenendo attenuate le esigenze cautelari (considerato che l’imputato non ha congiunti sul territorio italiano presso cui scontare gli arresti domiciliari ed affinch\u00e9 tale status non si trasformi in una discriminazione per l’imputato in solitudine sul territorio dello Stato), disponeva, sin dal settembre 2022, in favore del sig. A.Z., ritenuto tra i capi e promotori dell’associazione a delinquere transnazionale, la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari da scontarsi presso un’associazione individuata in Roma (in luogo distante dal circuito criminoso); nel giro poi di qualche giorno, atteso che la ridetta associazione veniva sottoposta a sfratto per morosit\u00e0, veniva disposta la definitiva liberazione dell’imputato con il solo obbligo di presentazione alla P.G.”.<\/em><\/p>\n\n\n\n

Fonte: baritoday.it<\/a><\/p>","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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