In questo momento è uno degli argomenti principali, quello della caduta del governo Draghi. E di conseguenza una delle grandi domande che tutti si pongono è: che cosa accadrà ora?
Il paese, e soprattutto l’economia, con le aziende, rischiano di trovarsi in bilico su filo, più di quanto già lo fossero.
Insieme alle dimissioni di Draghi vi è stato anche lo scioglimento delle Camere da parte del Presidente della Repubblica Mattarella, e le nuove verranno istituite a 60 giorni dopo lo scioglimento avvenuto, in questo caso si aspetta il 25 settembre. E tutto ciò sta facendo traballare la piccola ripresa che si stava cominciando a visualizzare.
I settori lavorativi non sono contenti di ritrovarsi in una crisi di governo nel mezzo di quella che si sta affrontando da più di due anni, per via del Covid19, e insieme quella più recente causata dalla guerra in Ucraina, che ha portato scompiglio a livello internazionale.
Si teme che, se non si troveranno delle soluzioni concrete ed efficaci, le aziende rischierebbero di chiudere o di lavorare con non continuità, cosa che porterebbe ad effettuare dei tagli sulle spese, dall’elettricità a tutto ciò su cui si può risparmiare.
Se a Draghi non succederà una figura in grado di far equilibrare il bilancio, i fondi dello stato e i rapporti con il resto dell’Unione Europea e oltre, potrebbe annullarsi la possibilità di risollevare l’economia, e insieme risolvere le questioni difficili, come l’aumento del prezzo del carburante.