
Kelvin Obayuwana, 23 anni, difeso dall’avvocato Gianfranco Rotondo, ricorrerà anche in Cassazione
Era stato condannato a dieci anni di carcere dal Tribunale di Ivrea per tentato omicidio. Secondo le accuse, aveva accoltellato l’amica e connazionale Blessing Samson, 21 anni, arrivando quasi ad ucciderla.

Blessing Samson, 21 anni originaria della Nigeria, è arrivata in Italia a bordo di un barcone e poi accolta a Settimo Torinese presso il centro Fenoglio
Kelvin Obayuwana, 23enne nigeriano, difeso dall’avvocato Gianfranco Rotondo, ieri, mercoledì 5 aprile, è comparso dinnanzi alla Corte d’Appello di Torino per il secondo grado di giudizio.
“Tra questioni procedurali e di merito alla fine abbiamo depositato un ricorso di oltre 80 pagine – spiega l’avvocato Rotondo -. Abbiamo rilevato diverse irregolarità. soprattutto legate alle notifiche. E poi anche nel calcolo della pena. Insomma, le questioni da discutere sono molteplici”.
Nonostante le numerose eccezioni presentate, però, la Corte ha confermato il giudizio di primo grado. La pena da scontare resta quindi 10 anni di carcere.
L’avvocato Gianfranco Rotondo, del foro di Bari, è subentrato nella difesa dopo il giudizio di primo grado: “Quel che salta all’occhio leggendo i verbali dell’udienza è che il processo nei confronti di Kelvin Obayuwana è durato 3 ore e 14 minuti, comprensivi della Camera di Consiglio durante la quale i giudici si sono ritirato per decidere”.

L’avvocato Gianfranco Rotondo del foro di Bari
Allarga le braccia: “Credo che una cosa del genere non sia mai successa nella storia del diritto in Italia: una condanna a 10 anni di carcere emessa al termine di un processo così rapido. Una cosa che non rende giustizia né al mio assistito, né alla vittima. Le garanzie processuali devono essere a tutela di tutti. Oggi di Kelvin Obayuwana, domani di chiunque di noi. Anche di questo discuteremo dinnanzi alla Corte d’Appello di Torino“.
Ed ora si pensa al Terzo Grado di giudizio.
“Non appena verrano depositate le motivazioni della sentenza – dichiara l’avvocato Rotondo – presenteremo ricorso in Cassazione. Le questioni processuali e sostanziali da eccepire sono davvero molte”.
IL PROCESSO DI PRIMO GRADO
Ad emettere la sentenza, nell’aprile del 2022, era stato il collegio giudicante di Ivrea presieduto dalla giudice Stefania Cugge (a latere Antonio Borretta e Antonella Pelliccia)
L’avvocato Francesco Aufiero di Asti, all’epoca difensore di Kelvin Obayawana, aveva cercato di riqualificare il reato in lesioni in quanto, dopo il ricovero presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Chivasso, Blessing Samson, il 4 ottobre era stata dichiarata fuori pericolo e trasferita in un reparto di lungo degenza dal quale era stata dimessa con una prognosi di 60 giorni.
Ma per il pubblico ministero Valentina Bossi in quell’appartamento “ci fu una vera e propria mattanza. C’era sangue ovunque e a terra cocci di vetro. E poi macchie di sangue lungo le scale del condominio”.

Le auto dei Carabinieri dinnanzi al portone del condominio di via Martiri d’Italia 3A a Caluso dove abitava Blessing e dov’è avvenuta l’aggressione
I protagonisti di questa vicenda erano stati sentiti in aula, grazie alla mediazione di un’interprete per la traduzione dall’inglese all’italiano.
I FATTI
La vicenda risale al settembre del 2021. Kelvin Obayuwana, a Caluso era arrivato il 10 di quello stesso mese ospite dell’amica e connazionale Blessing Samson. Dopo i primi giorni di tranquillità e convivenza pacifica, la sera del 24 settembre, quattordici giorni dopo il suo arrivo, al termine di una furibonda lite probabilmente scatenata per gelosia, Kelvin Obayuwana, secondo le accuse, era andato su tutte le furie e aveva ferito con il coltello e picchiato Blessing Samson nel suo alloggio al quinto piano della palazzina di via Martiri d’Italia 3a a Caluso.
Poi lui all’arrivo dei carabinieri di Chivasso aveva tentato di uccidersi ingerendo candeggina e topicida, ma senza avere conseguenze gravi.
LA FUGA SUL BARCONE
E in aula davanti ai giudici del collegio giudicante di Ivrea, Kelvin aveva raccontato di aver conosciuto Blessing a Benin City in Nigeria nel 2016. Poi avevano deciso di fuggire e raggiungere l’Europa sui barconi. Ma prima erano passati dalla Libia: nel maggio 2017 Blessing aveva raggiunto le coste dell’Italia per giungere a Settimo Torinese, al centro Fenoglio gestito dalla Croce Rossa.
Dopo era entrata a far parte di un progetto Sai (Sistema Accoglienza Integrazione), ex Sprar, a Chivasso attraverso la cooperativa Mary Poppins di Ivrea. A Chivasso Blessing ha frequentato il Cipiax dove ha potuto studiare Italiano ed effettuare dei tirocini per imparare una professione.
Oggi Blessing lavora come rappresentante di prodotti di bellezza e cosmetici e ha ottenuto lo status di asilo politico.
Grazie al suo lavoro era riuscita ad affittare quell’alloggio al quinto piano del condominio Clarissa a Caluso, una casa che divideva con una connazionale.
Kelvin raggiunse il nostro Paese mesi dopo e venne ospitato in un centro d’accoglienza di Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia.
Per due anni non si erano più sentiti al telefono fino a quando lui aveva deciso di riavvicinarsi per poi scoprire che lei, nel frattempo, aveva iniziato una relazione con un ragazzo.
Fonte: giornalelavoce.it