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SOTTRARRE BENI ALTRUI DI CUI SI HA IL POSSESSO TEMPORANEO: E’ APPROPRIAZIONE INDEBITA

Tante volte si è sentito di persone, all’interno di aziende e non, che sono state accusate per appropriazione indebita. Di che cosa si tratta esattamente?

Si tratta del reato, ai sensi dell’art. 646 del codice penale, secondo cui: “Chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000. Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata”.

Ciò significa che il soggetto si appropria di qualcosa, principalmente denaro, di cui ha già il possesso, ma che utilizza in maniera diversa da quella legalmente concessa.

Un esempio è il caso del sig. Dragon (nome di fantasia), condannato per “una serie di appropriazioni indebite operate dall’imputato in qualità di broker assicurativo, anche aggravate dal danno di rilevante entità e dall’avere commesso il fatto con abuso di relazioni di ufficio o di prestazione d’opera”, ossia per essersi appropriato delle somme percepite come premi per le polizze assicurative.

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